Pensioni. Decreto prevede l'esenzione per 15 categorie di lavori "gravosi"

di redazione 03/02/2018 ECONOMIA E WELFARE
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49.800 uscite in più Il decreto ministeriale sulle 15 categorie di lavori gravosi "consente di allargare la platea dell'Ape sociale e dei precoci per il 2018 e permette nel 2019 e 2020 il pensionamento senza il previsto adeguamento alla speranza di vita a circa 49.800 lavoratori" spiega Stefano Patriarca, uno dei tecnici di Palazzo Chigi che ha lavorato al dossier. Questi numeri, prosegue, "vanno ad aggiungersi ai 69.400 lavoratori che potranno usufruire o dell'Ape sociale (che consente l'uscita dal mercato del lavoro anche con 4 anni di anticipo) o pensionarsi con 41 anni di contributi a qualsiasi età" (i precoci).

Nel complesso, quindi, "tra il 2017 e il 2020 circa 119.200 persone potranno, se vorranno, anticipare l'uscita dal mercato del lavoro senza nessuna penalizzazione della pensione. Tutto ciò con un intervento finanziario a carico dello Stato coerente con le necessità di stabilizzazione finanziaria del bilancio pubblico", sottolinea Patriarca. Ecco i 15 lavori gravosi esentati L'esenzione dall'innalzamento dell'età pensionabile riguarda: infermieri e ostetriche; maestre/i di asilo nido e scuole dell'infanzia; macchinisti ferroviari; camionisti; conduttori di gru, autogru su autocarro, cestelli con piattaforma aerea, carrelli industriali; muratori; facchini; badanti; addetti alle pulizie; addetti alla raccolta di rifiuti; conciatori di pelli; operai e braccianti agricoli; marittimi; addetti alla pesca; siderurgici e lavoratori del vetro. 

 


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